Giuseppe Conte al lavoro per gli Stati Generali. Il Premier assicura un piano concreto per tornare a correre, ma lo scetticismo resta.
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte continua a lavorare in vista degli Stati Generali e assicura che il governo presenterà un piano concreto per correre.
Stati Generali, Conte assicura un piano concreto per tornare a correre
Il grande evento è circondato da uno scetticismo quasi bipartisan. I primi a contestare i tempi e i modi della convocazione degli Stati Generali erano stati i dem. nel Pd, a microfoni spenti, qualcuno aveva ammesso di temere che tutto si sarebbe risolto con una fastosa passerella e una visita guidata ai giardini.
Il Centrodestra non parteciperà
Per gli stessi motivi nel Centrodestra vince la linea di Giorgia Meloni, così le Opposizione non prenderanno parte all’evento nonostante gli appelli del leader di FI Silvio Berlusconi. E dal Centrodestra criticano anche la location, sostenendo che Villa Pamphili sia un luogo poco istituzionale.
Parteciperanno Gentiloni, von der Leyen e David Sassoli
Parteciperanno invece gli interlocutori internazionale. Prenderanno parte ai lavori, chi di persona e chi in videoconferenza, le figure chiave dell’Europa e non solo come Paolo Gentiloni, David Sassoli, Christine Lagarde e Ursula von der Leyen, tra gli altri.
Gli Stati Generali di Conte durano dieci giorni?
La sensazione è che in cantiere ci sia qualcosa di grosso, almeno dal punto di vista dei progetti. E la conferma arriva dal fatto che gli Stati Generali, stando alle ultime informazioni che emergono, potrebbero durare addirittura dieci giorni, concludendosi quindi il prossimo 21 giugno.
Il Pd spera in un balzo in avanti
Dal punto di vista politico, il premier Conte avrà i riflettori del Pd puntati addosso, I dem non hanno risparmiato critiche per la decisione improvvisa e autonoma del Presidente del Consiglio e temono, almeno alcuni, che il grande evento possa rilanciare solo la figura del premier. I risultati economici verranno pesati e soppesati per stabilirne il valore. Per accertarsi che dietro alla fuga in avanti del premier ci fosse effettivamente un piano.
Il nodo economico: le coperture
Mentre si prepara un grande piano per il rilancio dell’Italia si pensa al grande problema di sempre: quello delle coperture ovviamente. Nel governo continua a prendere forma l’idea di un nuovo scostamento di bilancio, il che significherebbe un nuovo decreto in deficit. Una strategia che alla lunga potrebbe risultare controproducente. In questo modo i passi in avanti di oggi rischiano di essere debiti per le generazioni del domani. Ma le alternative non sono molte.